Senza le patate che mondo sarebbe?
![]() |
Ritratto di Antoine Parmentier ad opera di François Dumont con un bouquet di fiori di patata |
Pensare che in Italia si è a lungo vissuto ignorando l’esistenza di
questo versatile e saporito tubero. Per fortuna ai giorni nostri abbiamo una
varietà di patate adatte ai vari usi in cucina. Non più solo un tubero per ogni
pietanza ma ogni varietà è ben identificata. La più semplice classificazione: pasta
gialla con polpa più soda adatta per fritture, insalate, bollita e
cotture in cui si prevede la presenza dei pezzi integri e pasta bianca
con polpa più farinosa adatta a tutte quelle preparazioni che prevedono
una patata che si sfaldi facilmente tipo purè, crocchette, gateau. Senza
addentrarci in classificazioni azzardate possiamo dire che esistono le patate
novelle consumate subito dopo la raccolta, le rosse ancor più consistenti delle
classiche a polpa gialla e la Vivaldi patata light, gioia di chi è a dieta con una
quantità minore di carboidrati rispetto ad altre varietà. Insomma ce n’è per
tutti i gusti e per tutte le pietanze.
Grazie a questo tubero da
sempre conosciuto dagli Aztechi e dagli Inca e all'inventiva del popolo napoletano che
ha realizzato di unire alle patate la pasta anche io posso portare in tavola
una fumante e gratificante pasta e patate. In questi giorni di freddo è davvero
un piatto che gratifica e corrobora.