Visualizzazione post con etichetta Vacanze. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vacanze. Mostra tutti i post

domenica 1 ottobre 2017

Minestra toscana con polpettine







Adoro viaggiare, che sia un viaggio lungo o uno brevissimo non importa, l'importante è vedere posti diversi dai quotidiani, scoprire nuovi paesaggi e nuove emozioni. 
È difficile che torni con  in tasca una  delusione; monumenti, mari, montagne, gravine e città sono tante bancarelle ricche ed ammalianti. 
La grande varietà di cibo che ho la possibilità di gustare è una ricchezza che mi conquista ogni volta. Luogo che vai, usanze che trovi e quindi perché non adattarsi, anche se per  il breve tempo a disposizione, agli usi ed abitudini del luogo? È raro che me ne debba pentire. 
Proprio durante una deliziosa vacanza ho avuto modo di conoscere questa minestra toscana con polpettine. A sera, dopo tanto camminare ed ammirare stupendi monumenti, questa minestra ci ha ritemprati. 
Tra gli appunti di viaggio c'è anche la ricetta. 😊



giovedì 7 novembre 2013

Bliz di mele ovvero Torta di mele lampo




Veduta di Vienna
Questo è un periodo che tutto quello con cui ho a che fare mi ricorda il tedesco.
Approfitto quindi di questa mia inclinazione mitteleuropea per inserire una torta che da sempre adoro.
Il nome della torta è Bliz di mele,  “Bliz”in tedesco significa “lampo”. Il nome già predispone bene: finalmente, una torta che si prepara velocemente! Purtroppo, come ho ripetutamente avuto modo di appurare, si mangia altrettanto velocemente. A mia discolpa devo dire che le dimensioni sono ridotte: uso una teglia da 24 cm di diametro, al posto di quella solita da 26.  J

Per questo dolce ancora mele; alterno le Golden a polpa più soda ma leggermente più acidule con le Fuji meno compatte ma più dolci; quindi ho, con la stessa ricetta, due dolci diversi.


Bliz di mele

venerdì 4 ottobre 2013

Gita in Umbria



Forse vi sarete accorti che il blog ha subito una breve pausa. Pausa per il blog e pausa per me.

Appenino umbro


A volte gli uomini sono davvero speciali.

Da alcuni anni io e mio marito programmavamo un gita per la ricorrenza del nostro matrimonio, ma come spesso accade c’erano stati sempre degli imprevisti che annullavano tutti i programmi. Anche quest’anno, impegni ed incidenti di percorso non sono mancati ed io mi sono rassegnata a festeggiare con l’usuale torta e un semplice brindisi in famiglia. Invece, con mia grande sorpresa, la mattina dell’anniversario mio marito ha annunciato:”Stefania, la settimana prossima partiamo”. Ovviamente io ero all'oscuro di tutto e a nulla è valsa la mia insistenza per sapere dove saremmo stati diretti. Omertà è la parola giusta: in famiglia nessuno diceva nulla, tanti sorrisi per me e tanta complicità tra di loro.

Di lì ad una settimana siamo partiti e solo in autostrada lui mi dice: “Andiamo in Umbria, dove hai sempre voluto andare”. Non stavo più nella pelle, rivedere forse posti già visti, ma tanto tempo fa, e posti sicuramente nuovi.


Lago di Caccamo 

domenica 29 settembre 2013

Cotoletta impanata



La cotoletta impanata, fin troppo nota ed apprezzata. Sarà per la croccante panatura che occulta alla vista la fetta di carne poco amata dai piccoli: sarà il profumino del pane fritto; sarà perché, proprio perché è fritta non è bene mangiarla spesso e quindi quando capita è meglio festeggiare; ci sono tanti sarà ma concludendo quando c’è lei in tavola sono tutti d’accordo (lo dico sottovoce, anche chi di solito non mangia perché “non potrei”)  

Una nota di viaggio: durante una vacanza in Germania ho trovato, in una rosticceria, una sorella della cotoletta, la schnitzel. Immaginate la mia sorpresa nel vedere anche li una specialità italiana, per poi scoprire che arrivavo in ritardo: la diatriba tra la cotoletta milanese e la schnitzel viennese dura da tanto tempo: chi è nata prima? Altra cosa che ho scoperto e che mi ha divertita: nel medioevo si credeva che l’oro avesse proprietà benefiche per le malattie di cuore, quindi chi poteva permetterselo usava la costosissima polvere di oro sulle pietanze; i milanesi che amavano impanare sostituirono il prezioso metallo con il pane secco grattugiato che friggendo assumeva il caratteristico colore dorato.


I miei ricordi vanno all’infanzia quando mia madre portava in tavola la tradizionale cotoletta milanese con tanto di osso che ci permetteva di impugnarla e rosicchiarla fino alla fine. Usava una costoletta di vitello che passava nell’uovo salato e poi nel pangrattato, assestando il tutto bene in modo da non perdere la panatura durante la cottura, che avveniva in burro biondo. Il burro, che rimaneva nella padella veniva versato sulla cotoletta. Sono ricordi molto piacevoli di un tempo ormai lontano; oggi in luoghi diversi e tradizioni diverse anche la mia cotoletta impanata ha cambiato look. Uso di preferenza carni di tacchino o di cavallo e friggo in olio di oliva. Entrambe le versioni sono ottime ma con caratteristiche decisamente diverse e assolutamente non confondibili.

Qui propongo quella che ormai cucino sempre: fette non troppo sottili senza osso e fritte in olio di oliva, risulta una cotoletta morbida internamente ma croccante esternamente.


Cotoletta impanata (4p)
4 fette di tacchino
2-3 uova a seconda delle necessità
Pangrattato*
2 cucchiai di farina di mais precotta per polenta fioretto*
olio di oliva (o olio di semi di arachidi)
sale
 

mercoledì 18 settembre 2013

Biscotti di Piero



Tutto è nato durante una vacanza a Marina di Ugento. 


Torre San Giovanni - Marina di Ugento- Litorale al tramonto

Siamo lì e ci godiamo "lu sole, lu mare e lu jentu" (dal dialetto salentino: il mare, il sole, il vento). 



Torre San Giovanni - Isola dei pazzi - Litorale al tramonto

Però oltre a oziare è necessario mangiare. Se non vuoi andare tutti i giorni al ristorante devi fare la spesa. Durante una di queste escursioni ai supermercati e negozi del luogo vediamo dei pacchi di biscotti. Piero ne è attratto e gli viene il desiderio di provare per la prima colazione i biscotti caserecci di Ugento. Sono caserecci e quindi, secondo lui per forza buoni, proprio quelli che cerca. 
Durante la vacanza ne avremo provati almeno quattro tipi, ma nessuno rispecchiava i suoi gusti: sono troppo dolci, ciò non va, e requisito importantissimo e non ritrovato, non si devono sciogliere subito nel latte caldo. Alla fine  della vacanza anche i pacchi di biscotti iniziati e poi lasciati a metà sono arrivati a casa. La ricerca però continua, fino a che non decido di mettermi all'opera e provare... provare e provare e riprovare. 
Alla fine sono riuscita a ottene da questa ricetta i biscotti che fanno per lui. 
L'importante è farli cuocere fino a diventare belli dorati.

Ho preferito usare l'olio di semi di arachide e non l'olio extravergine di oliva perché da alla ricetta un sapore neutro mentre l'olio di oliva è tropo presente, tanto da pregiudicarne il sapore.

Naturalmente, a questi biscotti, non potevo dare nessun altro nome che:

mercoledì 14 agosto 2013

Ferragosto


Buon ferragosto a tutti

Ovunque vi troviate e con chiunque abbiate deciso di trascorrere la giornata, che sia una splendida e indimenticabile giornata.
 

 
 
Ore di spensieratezza in montagna
 

 

O al mare


                              
O in campagna
 
 
O in città, non importa;  ogni posto è sempre perfetto.
 
Buon ferragosto!!!!
 Alla prossima
Ciao
 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...