giovedì 24 dicembre 2015

domenica 20 dicembre 2015

Croccante alle mandorle

Quell'odore che accarezza le narici e che ti prende e ti porta lì proprio da dove scaturisce; ti invita a comperarne un pezzetto da sgranocchiare proprio li e subito; già lo si sta gustanto con tutti gli altri sensi e solo il gusto ancora non ha avuto il piacere di approfondire tutti i messaggi che già gli sono arrivati. Si, è il croccante e, quello che promette mantiene.
Indispensabile è avere denti buoni, ma... con qualche piccolo aiutino pian pianino tutti lo possono gustare. Un gradevole ricordo. Una anziana signora, detto da lei, golosa di croccante, anche se non aveva più i denti buoni, si aiutava con un buon coltello, tagliava pezzettini di croccante che con grazia si gustava, circondata dai nipotini che l'aiutavano a finire i pezzetti sul tavolo.
Croccante alle mandorle

martedì 8 dicembre 2015

Frutta secca ripiena di pasta di mandorle



Vassoio con frutta secca ripiena e mandorle pralinate


Questo è un periodo davvero frenetico, pare che solo in queste festività si debba produrre  tanto e in modo così differenziato. Ogni anno ci si pone il problema di cosa portare in tavola o cosa regalare che sia una novità. Già una novità, ma oramai le novità le possiamo trovare solo sotto l'albero, tante e tali sono le proposte a cui siamo abituati; niente ci sorprende più, ma nonostante ciò, è normale che ci si impegni per avere un Natale sempre diverso dai precedenti.
Forse, per molti, non sarà una novità, ma è molto facile da fare e, cosa essenziale è veloce e li si possono preparare con largo anticipo, senza la preoccupazione che si rovinino; l'importante è toglierli dalla portata di manine veloci e boccucce golose ☺ 
Adoro presentarli in tavola perchè rendono la tavola colorata e allegra. 
Se si acquista la pasta di mandorle già pronta, il tutto diventa davvero divertente; per una dose così ridotta consiglio vivamente di acquistare la pasta di mandorle già pronta.
La frutta secca  con nocciolo va denocciolata e le noci vanno usate con i gherigli interi.

Quindi all'opera

domenica 15 novembre 2015

Torta sapori d'autunno



Dipinto di Gábor Szenteleki.


L'autunno si sente nell'aria, è un dato di fatto. Bruscamente le temperature sono diminuite e la pioggia ci viene a tenere compagnia con una certa assiduità e il desiderio di qualcosa di confortante ed appagante mi assale sempre più spesso. Cerco qualcosa che mi porti fuori da queste giornate troppo corte con una luce troppo pallida, e lo cerco tra odori e sapori; ma in questo periodo ricordano boschi umidi e e odori di funghi e castagne.

Castagne! Ecco quello che ci vuole!


Andare a raccogliere castagne è per me un piacere che per nulla al mondo vorrei perdere. Castagne! Si, quel dolce frutto autunnale che mi predispone benevolmente alla venuta della cattiva stagione.
Le castagne di solito me le godo al naturale, arrosto e bollite, ma, per questa ricetta, la farina di castagne è l'ingrediente che ho scelto per dare a questo semplice dolce una nota autunnale ma carica di promesse. Promesse dal dolce sapore.  Con una calda tazza di tè riesco a trascorrere serenamente appagata anche il pomeriggio più bigio.

Castagne, melograno, gluten free

Torta sapori d'autunno 

martedì 10 novembre 2015

Teglia patate e funghi

Fa ancora caldo, ma la mente è già protesa verso quello che tra breve sarà la realtà che ci circonda: l'autunno.
Quest'anno l'estate di San Martino è arrivata con tanto anticipo e ci regala giornate stupende;  la voglia di cambiamento però c'è e non riesco a ignorarla.
Calde zuppe, intingoli succulenti e carni grondanti di sughi deliziosamente aromatici  sono ancora fuori dai desideri; ci vuole qualcosa che richiami il periodo ma con moderazione.

Questa foto è stata l'ispiratrice!

Merano,Patate,funghi,
Splendida immagine autunnale di Merano scattata dalla mia cara amica M. Luisa ♥


Foglie ingiallite, cadute sparse sul selciato, funghi cresciuti e nascosti tra il fogliame, profumo  di carni lavorate e poste a stagionare portato da un lieve venticello che, a tratti, scompiglia l'effimero quadretto. Qui intravedo l'autunno che si sta facendo strada.
Come dicono spesso i miei ragazzi, io trasformo tutto in cibo e ho cercato di ricreare questa sensazione nel piatto. Credo di esserci riuscita, tutto è stato spazzolato e senza appesantire troppo.

Patate e funghi
Patate e funghi arrosto

giovedì 5 novembre 2015

Eliminare velocemente la schiuma




Tutti più o meno abbiamo a che fare con detersivi che a contatto con l'acqua formano una bella, bianca, compatta schiuma.

mercoledì 28 ottobre 2015

Orata al sale

Parlare di sale inevitabilmente mi fa ricordare pacchi con la dicitura "saline di Margherita di Savoia". Per quale arcano motivo dovrebbe ricordarmelo? Semplicemente perchè spesso ho il piacere di passare attraverso queste enormi saline, le più grandi d'Italia, tra le più grandi d'Europa e le seconde al mondo.
Salina, sale
Cumuli di Sale nella salina di Margherita di Savoia
La salina di Margheriata di Savoia è antichissima. Già i romani consumavano il prodotto che il mare ed il sole fornivano senza che nessuno si impegnasse troppo per ottererlo.
Il sale, così importante, non poteva sicuramente essere abbandonato a se stesso e interessò molto i vari signori succedutisi nel tempo. Dopo l'Unità d'Italia la località prese il nome di Margherita di Savoia in onore della regina Margherita consorte del re Umberto I di Savoia, immortalandola come una vera ricchezza per lo Stato.

Fenicotteri, saline
Fenicotteri nelle saline
La cosa che mi affascina sempre e che mi fa dire "fermiamoci un po'" è la presenza della grande varietà di volatili che, incuranti delle macchine che sfrecciano sulla statale, pascolano nelle vasche, perfettamente a loro agio, indifferenti nei confronti dei curiosi, che si fermano per fotografarli ed ammirarli. Come se non bastasse incontrare uccelli come il cavaliere d'Italia, le spatole, gli aironi bianchi, oche e fenicotteri, si rimane abbagliati da alcune  vasche  che assumono una colorazione rossa, tanto da far pensare che siano sporche. Al contrario, questa colorazione è data dalla presenza dell'alga dunaliella salina, cibo preferito dal crostaceo artemia salina, a sua volta molto appezzato dai fenicotteri rosa. La colorazione di questi volatili è dovuta prorio da questo alimento che in queste vasche trovano in grande quantità.
Dopo tutto questo, ritorniamo al pacco di sale.
Cucinare il pesce al sale: la prima volta per me è stata traumatizzante; un blocco duro e poco maneggevole. Per recuperare i pesci ho martellato e ho sporcato di sale gran parte della cucina. Da allora ho detto "non fa per me". Poi il tempo passa e ti spiace dover rinunciare a un buon piatto solo perchè la preparazione risulta troppo fastidiosa. Cosa mi sono inventata per ovviare all'inconveniente. Un rotolo di alluminio ed il problema è risolto.

Orata al sale servita con patate arrosto e fagiolini al burro

mercoledì 21 ottobre 2015

Come pulire il cibo bruciato sul fondo di una pentola

Se sul fondo della pentola il cibo è bruciato, come rimediare.
                                  
Non c'è fumo senza arrosto ma quando l'arrosto è andato in fumo c'è poco da fare, sia per la carne che per la pentola che lo conteneva ed in più c'è il problema di riportare a nuovo la pentola tutta bruciata.


sabato 10 ottobre 2015

Salsiccia con patate al forno

Oggi ho fatto proprio tardi, complice una chiacchierata chilometrica al telefono. Chissa perchè non mi sorprendo, e sicuramnete molti altri come me non si sorprenderanno di scoprire che il telefono è una delle cause di ritardo più frequente. Veniamo a noi ho fatto tardi e ormai non si può più rimediare, il pranzo previsto è sfumato, troppo tempo tra i fornnelli e quello mi manca proprio. Dall'altro capo del telefono mi suggerisce, una teglia di patate e salsicce al forno, la mia amica (per fortuna ci sono le amiche) mi garantisce che ci vuole proprio poco tempo, ed io sia le patate che le salsicce le ho a casa. Mi faccio spiegare e mi metto all'opera.
Davvero veloce e con il tempo che impiega per cuocere in forno ho anche la possibilità di recuperare ciò che avevo tralasciato. Quanti di voi hanno sperimentato questa situazione? Per coloro che amano le patate e le salsicce, per coloro che hanno il tempo contato e per coloro che desiderano provarle ecco la ricetta così come raccontata dalla mia amica Antonella.

Salsicce e patate

Salsiccia con patate al forno (4p.)

700 gr. patate (quelle che occorrono per fare uno strato nella teglia)
700/800 gr di salsiccia sottile*
rosmarino
Sale

mercoledì 30 settembre 2015

Polpette d'uova






  Un simpatico e  davvero delizioso modo per riciclare il pane ormai secco sono le polpette di pane o più precisamente le polpette d'uova. Un piatto molto apprezzato in Puglia;  aggiunte al sugo di pomodoro lo insaporiscono per condire con più gusto un buon piatto di pasta.
Questa ricetta, insegnatami da mia suocera, prevede l'utilizzo del pane secco grattugiato e amalgamato alle uova per poi essere tuffato in olio caldo. Sono ottimi così appena cotti, ancora ben caldi oppure, ricotti in abbondante sugo di pomodoro e basilico per condire spaghetti o orecchiette, naturalmente tutto poi ricoperto da una generosa grattugiata di cacio ricotta.
Ricordo che da piccolina ogni volta che il pane doveva essere buttato, perchè purtroppo ammuffito,  le nonne lo baciavano per farsi perdonare il gesto quasi sacrilego del buttarlo. Oggi sempre più sovente il pane senza alcun rimorso lo si butta, ma quanto sarebbe bello poterlo utilizzare per ottenere una nuova pietanza e ridargli cosi una nuova vita.
Questa è una delle tante ricette che la tradizione ci tramanda per riciclare uno dei prodotti più amati e rispettati: il pane.
Pane e uova
Polpette di uova al sugo

martedì 8 settembre 2015

Gateau di patate ripieno



Gatto di patate ripieno
Pic nic con farfalla
Questa ricetta ha una gran quantità di nomi, Gateau di patate, tortino di patate, spuma di patate, ma comunque la si voglia chiamare è sempre molto gradita a tutti.
Da ragazzina, in particolare durante i periodi di feste, mia madre amava preparare questo tortino di patate e presentarlo in alternaviva al pane, era in effetti un accompagnamento un pò ricco, ma per noi ragazze era come un premio che mia madre ci faceva. Ne siamo sempre stati tutti molto ghiotti. Ripensando alla ricetta però,  ora da adulta ringrazio mia madre che in quelle occasioni evitava di arricchirlo troppo, giusto quel tanto da insaporire le patate. Era un ricicla avanzi di formaggi e salumi; di solito si riciclava del salame milano, prosciutto cotto e crudo, pezzettini di scamorza, emmental, mozzarelle, insomma tutto quello che rimaneva in piccole quantità e che se non utilizzate in questo modo sarebbero andati persi (che dico persi, magari, con nonchalance, mangiucchiati).
Mia madre non lo ha mai preparato ripieno, e c'è voluta mia figlia con le sue idee innovative a far entrare in famiglia il nuovo tortino di patate a due strati. Naturalmente non ho inventato nulla, esiste da sempre, ma allora non lo conoscevamo e ci siamo sentiti tutti dei grandi cuochi.
Il gattò lo possiamo preparare bello alto e soffice o più bassino, ma deve sempre avere il fondo e la parte superiore ben croccante; deve essere ben cotto e non mantenere il sapore della patata troppo presente e preponderante sugli altri sapori, il tutto deve fondersi in un unico sapore di "gattò".
Anche io amo preparalo quando in casa ho una buona quantità di avanzi di salumi e di formaggi da smaltire, diventa ricco e molto saporito. Per farlo ripieno però evito di abbondare con i condimenti nella pasta di base, mirando a intensificare il gusto con quello che sarà il ripieno.
Ora presento la ricetta con gli ingredienti classici, ma naturalmente nulla vieta di personalizzarla con quello che si ha in casa, purchè i sapori leghino bene tra di loro. Provare è sempre il miglior modo per rendere unico un piatto e più consono ai propri gusti.

Gateau di patate ripieno
Gateau di patate ripieno

lunedì 7 settembre 2015

Come rendere plastico il burro

Come rendere plastico il burro

Voglio fare una crostata, sono pronta ma il burro dov'è? Dimenticato in frigorifero. Accidenti è troppo freddo e se non voglio usare il microonde mi tocca aspettare che il tempo faccia il suo lavoro. Oppure, sì, oppure posso divertirmi, occorre un mattarello della carta forno e voglia di darne di santa regione.

Burro plastico
Mattarello per rendere il burro della giusta consistenza per essere impastato

Avvolgo il pezzo di burro nella carta forno, o come in questo caso nella carta del burro. Con il mattarello incomincio a colpirlo, a poco a poco i colpi lo ammorbidiscono e senza scioglierlo lo rendendo della giusta consistenza e plasticità da essere impastato alla farina. 


Come rendere burro plastico
Burro plastico pronto per essere impastato


Occorrono davvero pochi colpi. Senza esagerare con la forza, evitando di farsi male; io lo tengo in mano, cosi che la vicina non venga a vedere cosa sta succedendo, chi non ha di questi problemi lo può tenere sul piano del tavolo e lavorare più comodamente.


Certo che dopo questa operazione ci si sente davvero ricaricati, è quasi una terapia, e il burro è pronto per fare la crostata, alla giusta plasticità.

Alla Prossima

Ciao

venerdì 21 agosto 2015

Pane a fette senza glutine

Stupendo bosco in località Viggianello (Basilicata)


Ho sempre avuto una piacevole attrazione per i lievitati; non sempre ho ottenuto quello che volevo, così come lo volevo, ma questo non mi ha impedito di continuare a provare, e adesso che il glutine c'ha messo lo zampino pensavo di dover rinunciare a divertirmi, invece... invece ecco che produco più di prima, ed ecco cosa sono riuscita a ottenere. Che dire sono davvero soddisfatta, il pane è davvero gustoso, si mantiene nel tempo, senza seccare, certo senza esagerare.

Panino imbottito gluten free autoprodotto

Una grande soddisfazione, il giorno di ferragosto gita con al seguito panini imbottiti fatti con il pane preparato apposta per l'occasione.

Pane integrale con semi vari

lunedì 10 agosto 2015

Focaccia.

Contrada Pantaleo - Massafra - Puglia
Contrada Pantaleo, tipico paesaggio pugliese, con muretti a secco, ulivi e il mare  che fa da  sfondo

Strana considerazione; in tanti anni non mi sono mai accorta di come una ricetta fosse presente nella mia vita e quante volte l'ho verbalmente condivisa. Ora che nella mia vita non c'è molto più posto per il glutine anche la più sfruttata e banale tra le mie ricette acquista un valore maggiore. 
Sto pensando alla focaccia. La focaccia pugliese; credo si impasti, in ogni famiglia, almeno una volta alla settimana: un po' di farina, acqua, lievito di birra e quel tanto di sale per renderla più sapida e il gioco è fatto, tutto sta poi alla forza delle braccia di chi impasta, ma inevitabilmente dopo alcune ore ecco la focaccia su cui fanno bella mostra rossi pomodorini, una spolverizzata di origano e un filo di olio.



Focaccia con i pelati
Focaccia in teglia con pelati

La focaccia, anche senza prepararla in casa,  la trovo ovunque, è il classico cibo da strada, quello che desideri quando senti un languorino allo stomaco, quando vuoi gratificarti con qualcosa di buono ma che non sia necessariamente dolce.
Ho deciso di scrivere questa conosciutissima ricetta dopo una gentile, quanto inattesa richiesta. Perché no! In fondo il mio blog è o non è il mio quaderno delle ricette che mi hanno dato più soddisfazione. Unico problema, pare che non abbia fotografie che ne riprendano la lavorazione; forse solo qualche sparuta immagine in cui per sbaglio appare.
La focaccia che di solito facevo, e anche quella che faccio ora senza glutine, prevede la presenza di una patata media, sbucciata e fatta bollire in acqua leggermente salata.
Focaccia con i pomodorini
Focaccia con pomodorini

martedì 21 luglio 2015

Capperi sotto sale



Tra monti, mari e gravine
Stupendi fiori di cappero  che ci hanno accolti nella città di Ostuni 

Tra monti, mari e gravine
Ostuni al tramonto



Il cappero è coltivato fin dall'antichità ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. È spontaneo solo su substrati calcarei: nel suo ambiente naturale cresce sulle rupi, nelle gravine, su vecchie mura, formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri. ll cappero per me è sempre stata la pianta estiva che, con i suoi lunghi steli e i suoi incantevoli fiori, decora i muri  di case in prossimità delle spiagge.


Monselice- passeggiata delle 7 chiesette

Ho incontrato piante di cappero ovunque nella regione in cui vivo, però lo stupore è stato spontaneo quando una pianta che ho sempre pensato del sud l'ho vista numerosa  e rigogliosa crescere su alti muri a Monselice in Veneto. 












Monselice
Stupore durato fino a quando mi hanno spiegato che è una pianta che non ama ristagni di acqua, ma vuole acqua sufficiente a sopravvivere e crescere e teme il gelo in particolare alle radici. Se in Puglia, Sicilia più semplicemente al sud il cappero può crescere in terra perchè qui non rischia di rimanere impantanato in eterne pozzanghere, al nord ha imparato che per non rischiare è meglio crescere sui muri dove se anche piove a lungo mai ci sarà ristagno di acqua. Quando si dice che la natura ci mette lo zampino.

mercoledì 27 maggio 2015

Kartoffelgratin-Gratin di patate

Merano - Il fiume Passirio 
E un periodo davvero strano, sono sempre molto impegnata, stanca ma obbiettivamente non posso dire di essere molto produttiva, tante sono le scuse che mi do, ma alla fine rimane che quello che desideravo fare non l'ho fatto; chissà se questo succede anche a voi.
Anche il mio blog ha subito un notevole rallentamento; mi dico:"oggi scrivo questa ricetta, ho pronte le foto, stavolta non scappa" ed invece nulla.

Alcuni giorni fa ho ricevuto in dono un paio di deliziosi libri da una mia cara amica altoatesina  di Merano, M.Luisa: non ho resistito e ne ho provata subito una. Mi è piaciuta così tanto che mi sono subito messa a scrivere per condividere questa ricetta, facile, veloce ma molto gustosa, l'ideale come contorno ma anche per una cena veloce.


venerdì 24 aprile 2015

Crespelle o più conosciute Crepes

Adoro queste piccole cialde, elastiche e morbide. Sono un passepartout per ripieni dolci e salati. Le più rinomate sono le crepes Suzette, intrise di salsa d'arance e fiammeggiate con il Grand Marnier, liquore dal tipico sapore d'arancia. La memoria corre a quando, io ancora bambina, in un bellissimo ristorante assaggio per la prima volta una crepes Suzette, preparata dal Metre; presso il nostro tavolo armeggia con un fornelletto cuoce e infiamma, me la serve caldissima; l'emozione delle fiamme che si sprigionavano da quel pentolino in rame lucido ancora mi emoziona. Confesso mi è piaciuta più la preparazione della crepe, per me era troppo dolce, ma è una esperienza che una bimba non dimentica, e credo nemmeno mio padre che non riusciva a contenere il mio entusiasmo per ciò che avevo appena vissuto.
Più consono ai miei gusti è un piatto di crespelle con ripieno salato e ripassate in forno; sono una delizia che difficilmente si riesce a non apprezzare. Importante: non devono essere spesse, tanto da prevalere sul ripieno, ma non devono rompersi. La ricetta è davvero semplice, pochi ingredienti ma sta all'abilità di chi le prepara ottenerle sottili, tonde ed elastiche; occorre solo farina, uova e latte, un briciolo di zucchero se le si vuole dolci e le jeux sont fait. 
Questa è la ricetta che uso da sempre per le mie crepes, prima con farina 00 ora con mix di farine senza glutine, ma sempre ottime.




sabato 4 aprile 2015

martedì 31 marzo 2015

Taralli con le uova glassati g.f.

Dopo aver presentato i taralli con le uova glassati, così come vuole la tradizione ora presento la mia rivisitazione senza glutine. Si, non potevo far trascorrere le festività senza almeno provare a realizzare qualcosa che li ricordasse. A volte ci vuole un briciolo di fortuna, e questa volta la Fortuna, proprio con la F maiuscola è stata dalla mia parte. Ho prodotto dei stupendi taralli che non hanno nulla da invidiare ai fratelli con il glutine, stessa consistenza e stessa friabilità, stesso delizioso sapore con il cioccolato.
Il procedimento è praticamente lo stesso di quelli con il glutine, solamente la pasta è molto più lavorabile, (sembra strano vero?), non dovendo far formare il glutine non è stato necessario impastare e lavorare così a lungo come prevedeva la ricetta originale. Ho solo cambiato la farina usando la farina per pasta fresca della Nutri Free. Come liquore ho usato del rum perchè il liquore all'anice senza glutine non sono riuscita a trovarlo. Naturalmente come prova ho usato una dose ridotta ottenendo 6 taralli, e riporto in ricetta le dosi usate.



domenica 29 marzo 2015

Taralli con le uova glassati

Alcune ricette tradizionali, da sempre nella mia famiglia, tramandate da madre a figlia, purtroppo non posso più usarle nella loro integrità; ma non per questo le voglio rinnegare. Mi hanno servito fino a qualche mese fa, portando onore e prestigio alla mia tavola. Pertanto ritengo che debbano fare parte di questa mia raccolta di ricette anche se personalmente le dovrò trascurare; ciò non significa che le dimenticherò, anzi ho già provveduto a curare la loro riproduzione con farine tali da non nuocere alla salute. 
A me è sembrato strano, ma c'è qualcuno che mi segue, e, che mi ha chiesto di scrivere gli ingredienti e il procedimento di alcune di queste ricette tradizionali dicendomi "va bene, non le puoi più preparare ma almeno scrivici la ricetta ed il procedimento" ed eccomi qui pronta.
Ho gia presentato le cartellate natalizie, le pettole della vigilia ed  ora ecco i taralli con le uova ricopreti di glassa per la Pasqua.
La preparazione dei taralli è piuttosto lunga, occorrono circa 2 giorni perchè tra un passaggio e l'altro occorre un tempo di riposo ed asciugatura di almeno 12 ore. Ho sempre ammirato le signore che impastavano a mano; è un lavoro impegnativo e faticoso perchè la pasta va lavorata energicamente e a lungo fino ad ottenere in impasto abbastanza compatto, elastico e setoso.
Per tradizione si uniscono tanti pizzichi di sale quante sono le uova, onestamente il motivo per cui ad uovo occorra un pizzico di sale non lo conosco e nemmeno mia suocera, da cui deriva la ricetta, me lo ha saputo spiegare.
Mangiare i taralli, con o senza, glassa accompagnati dal cioccolato delle uova pasquali è una sensazione fantastica, non finirei mai di mangiarne. 


giovedì 26 marzo 2015

Marmellata d'arancia





Vivo in una cittadina circondata da uliveti e aranceti, quindi posso tranquillamente godere di olio buono e di agrumi freschi e saporiti. Naturalmente, per godere del sapore dei dorati frutti anche fuori stagione ne ricavo una deliziosa marmellata.
Della marmellata la parte che adoro sono le scorzette degli agrumi che conferiscono un aroma fresco oltre una presenza solida nel composto cremoso.


lunedì 23 marzo 2015

Carciofi ripieni di uova

Stamani al mercato c'era una bancarella piena di splendidi carciofi ; non ho resistito: ne ho comperato un fascio. Mentre tornavo a casa molte ricette mi sono venute in mente ma quella che più mi stuzzicava il palato era carciofi ripieni di uova.
Una piccola curiosità proprio a proposito del gusto del carciofo. Pare che gli italiani apprezzino molto il gusto amaro. Senza questa predilezione per l'amaro forse il carciofo non avrebbe avuto il successo che ancor oggi vanta in Italia.
I carciofi ripieni hanno numerosi ripieni io oggi preparo quello che di solito uso per fare la "frittata", quella alta e corposa che assorbe tutti i sapori degli ingredienti che le fanno da corona. Pertanto ogni cosa che verrà aggiunta,  sia nel ripieno stesso che nel brodo di cottura andrà ad insaporire tutto il carciofo.
Questa ricetta prevede una doppia cottura, prima sul fuoco e poi in forno a gratinare


mercoledì 4 marzo 2015

Marmellata di zuccarancia

Cesto di fiori, frutta e zucche che decora l'entrata di un fruttivendolo


Questo è il periodo dell'anno in cui tutto intorno a me è dolce. Si, è il periodo in cui preparo le mie adorate marmellate di agrumi. Ho appena invasato una marmellata che sa anche di ricordi piacevoli. Gite tra fiumi odorosi di piante fiorite, piccoli anatroccoli che seguono la loro mamma,  tanta gente che parla in modo diverso dal mio e che mi accompagna nella visita di stupende opere d'arte.

Baviera
Dolci immagini sul fiume

venerdì 13 febbraio 2015

Frittole

Periodo di carnevale:  mai come quest'anno il mio tempo è ridotto al lumicino, tanti impegni improrogabili ma spero al più presto di riuscire a recuperare il tempo perso e dedicarmi al mio blog.
Grazie all'incitamento della mia amica Porzia, ho deciso di presentare una ricetta per questo carnevale per me ancora in sordina.

Questa ricetta è stata pubblicata su Dolci proprio come dolce tipico del carnevale. Queste sono frittelle venete e come citavo sul giornale "Esprimono con gusto e con brio l'essenza tipica del carnevale. C'è sempre vivacità in famiglia quando si cucinano le frittole perché danno il meglio di sé appena preparate, sia che si cospargano di zucchero semolato, nella versione più semplice, che ripiene di crema pasticcera".


Piatto di Frittole; ringrazio Porzia per la bella fotografia

giovedì 22 gennaio 2015

Baccalà con patate e polenta

Il pesce, come ci ripetono ormai fino allo sfinimento, dovrebbe far parte delle nostre abitudini alimentari. D'estate è facile decidersi per una ricettina veloce, una frittura mista, o semplicemente un pesce al forno o alla griglia; in inverno nasce, almeno per quanto mi riguarda, la necessità di ricette che sappiano di caldo, di avvolgente che rianimino le giornate fredde e cariche di umidità e il pesce non mi ispira molto. Però se penso al baccalà, questo grosso merluzzo artico conservato sotto sale, concilio la necessità di pesce con un gusto avvolgente. Il fastidio di dissalarlo esiste, ma se siamo fortunati, presso il nostro pescivendolo di fiducia potremo sempre comperarlo già pronto per esser messo in pentola. Ricordo, quando ero una bambina,  andavo al mercato con mia madre, lei spesso si fermava a comperare il baccalà già dissalato,  io in attesa, incuriosita guardavo le 4 vasche di ceramica presenti nella bottega del pescivendolo, ognuna aveva dei pezzi di baccalà a bagno e su di esse dei rubinetti facevano cadere un filo sottile di acqua; in ogni vasca c'era pesce a diverso grado di salatura e se lo volevi cucinare in giornata toccava pescare dalla quarta vasca.
Ho iniziato anni fa a dissalarmi da sola il baccalà; il pescivendolo in zona per un lungo periodo non ha fornito il prodotto desalinizzato, quindi gioco forza ho imparato e non è stato poi così complicato: taglio a pezzi il pesce, lo sciacquo con acqua corrente fredda per togliere il sale in eccesso, lo metto in una zuppiera e riempio di acqua sempre fredda, copro con un coperchio  e lo metto all'aperto (io sul balcone) in modo che non rilasci in casa il suo odore. Cambio l'acqua 2-3 volte al giorno per 2 giorni. Il terzo giorno sicuramente il sale sarà stato eliminato e il pesce sarà pronto per essere cucinato. Unica precauzione che adotto sempre è di cucinare senza salare il pesce, solo quasi a 2/3 della cottura assaggio e se occorre salo o correggo il sale che occorre; è capitato che il sale non fosse assolutamente necessario, il pesce aveva trattenuto ancora sale.

Il baccalà, da bambina non lo amavo assolutamente, poi con il trascorrere degli anni ha acquistato un gusto particolare, tale da addirittura desiderare di cucinarlo e portarlo in tavola.
In onore ai bei tempi passati, in cui non amavo questo pesce, propongo la ricetta originale di mia madre, accompagnato da una gialla e fumante polenta lombarda.


Baccalà e polenta
Piatto di baccalà e polenta 

sabato 10 gennaio 2015

Come tagliare velocemente una cipolla per il soffritto



La cipolla, come il prezzemolo, la troviamo in molte ricette e spesso, non possiamo evitare di usarla pena la mancata riuscita del piatto.
La cipolla però, nonostante valorizzi le ricette in cui è usata, per prepararla alla cottura: pulirla e tagliarla, fa piangere ed impregna del suo odore chi la sta usando.
Quando però si vuole preparare una buona base per soffritto, occorre tagliarla in piccolissimi pezzetti.
Con questo post, voglio aiutare tutti coloro che sono spesso impegnati con un trito di cipolla.

Sbuccio la cipolla eliminando le foglie esterne, la taglio a metà. Poggio una metà della cipolla sul tagliere e pratico dei tagli paralleli fra di loro lungo tutta la cipolla, con la punta del coltello rivolta verso la radice, facendo attenzione però, a non  tagliare quest’ultima; deve rimanere intera, in modo che nonostante i tagli, possa  trattenere tutte le foglie della cipolla.

Cipolla con i due tipi di taglio

A questo punto, pratico con il coltello, un taglio (1 o 2 tagli a seconda della grandezza della cipolla, di solito è sufficiente uno solo) parallelamente al tagliere, sempre senza arrivare alla radice.
Ora incomincio sminuzzare finemente la cipolla, partendo dalla parte opposta alla radice e proseguendo verso di essa. 


Trito ottenuto solo sminuzzandolo


Si può notare che gran parte del lavoro è già stato fatto. Se si vuole ottenere un trito più fine, con pochi colpi di coltello, riusciamo ad ottenerlo senza troppi pianti e perdita di tempo.



Cipolla ulteriormente tritata per ottener un trito più fine

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