Giornata
di mare! Finalmente! Da qualche giorno l’estate si è ricordata di farsi godere
anche qui in Puglia. Un giugno come lo abbiamo vissuto quest’anno è difficile
da ricordare, freddo, piovoso e con una copertura di nuvole da far invidia al
più birichino marzo; con l’arrivo del
caldo sole non più velato da spesse nuvole, eccomi qui a godere di una
splendida giornata su una spiaggia di sabbia fine ed un mare limpido, però
ancora poco accogliente, non ancora in
linea con la stagione; è irrequieto, l’acqua gioca con il vento che crea creste di schiuma bianca che interrompono per
un attimo il blu luccicante. Da lontano alcune navi rompono la linea
dell’orizzonte, tutto intorno una pace e una serenità, interrotta solo dalle
voci di alcuni bambini che giocano tranquilli sulla sabbia. Ad un tratto
l’atmosfera si vivacizza; ai nostri vicini d’ombrellone si è unita una anziana coppia, sono i nonni dei bambini a
cui hanno promesso qualcosa di speciale per la merenda. E si, la nonna ha preparato
la ricotta fritta.
Una cosa che
riesce sempre a sorprendermi è l’effetto che una pietanza abbia sui ricordi,
riporta a galla emozioni e sensazioni che pensavo di non ricordare. Tavolate
estive gioiose, con bambini che corrono in cucina e rubacchiano dal piatto del
fritto, mentre la nonna li lascia fare
ma con quel cipiglio tipico di chi non vuole essere disturbata durante
quell’operazione. Nessuno però si è mai intimorito, la nonna ne era contenta e
sotto i baffi se la rideva soddisfatta.
Un po’ di storia.
È un piatto della tradizionale pugliese che accomuna l’esigenza di preparare un
pasto nutriente e saporito con il recupero di un prodotto non più fresco. Come
sempre l’inventiva delle donne di casa non deludeva mai.
Ottima come
antipasto, come un secondo sfizioso e come un veloce dolce se lo si cosparge
con lo zucchero semolato, un po’ come si usa consumare le pettole nel periodo
natalizio
Per avere la giusta consistenza della ricotta da
friggere occorre mantenerla per uno o due di giorni nel fuscello, in modo da
far scolare gran parte dell’acqua tanto da rendere più compatta la ricotta e
far si che al taglio non si rompa. Non credo sia possibile replicare questa
ricetta con le ricotte industriali, perché restano sempre cremose.