venerdì 6 luglio 2018

Ricotta fritta




Giornata di mare! Finalmente! Da qualche giorno l’estate si è ricordata di farsi godere anche qui in Puglia. Un giugno come lo abbiamo vissuto quest’anno è difficile da ricordare, freddo, piovoso e con una copertura di nuvole da far invidia al più birichino marzo;  con l’arrivo del caldo sole non più velato da spesse nuvole, eccomi qui a godere di una splendida giornata su una spiaggia di sabbia fine ed un mare limpido, però ancora poco  accogliente, non ancora in linea con la stagione; è irrequieto, l’acqua gioca con il vento che crea  creste di schiuma bianca che interrompono per un attimo il blu luccicante. Da lontano alcune navi rompono la linea dell’orizzonte, tutto intorno una pace e una serenità, interrotta solo dalle voci di alcuni bambini che giocano tranquilli sulla sabbia. Ad un tratto l’atmosfera si vivacizza; ai nostri vicini d’ombrellone si è unita una  anziana coppia, sono i nonni dei bambini a cui hanno promesso qualcosa di speciale per la merenda. E si, la nonna ha preparato la ricotta fritta.
Una cosa che riesce sempre a sorprendermi è l’effetto che una pietanza abbia sui ricordi, riporta a galla emozioni e sensazioni che pensavo di non ricordare. Tavolate estive gioiose, con bambini che corrono in cucina e rubacchiano dal piatto del fritto, mentre la nonna li  lascia fare ma con quel cipiglio tipico di chi non vuole essere disturbata durante quell’operazione. Nessuno però si è mai intimorito, la nonna ne era contenta e sotto i baffi se la rideva soddisfatta.
Un po’ di storia. È un piatto della tradizionale pugliese che accomuna l’esigenza di preparare un pasto nutriente e saporito con il recupero di un prodotto non più fresco. Come sempre l’inventiva delle donne di casa non deludeva mai. 
Ottima come antipasto, come un secondo sfizioso e come un veloce dolce se lo si cosparge con lo zucchero semolato, un po’ come si usa consumare le pettole nel periodo natalizio
Per  avere la giusta consistenza della ricotta da friggere occorre mantenerla per uno o due di giorni nel fuscello, in modo da far scolare gran parte dell’acqua tanto da rendere più compatta la ricotta e far si che al taglio non si rompa. Non credo sia possibile replicare questa ricetta con le ricotte industriali, perché restano sempre cremose.
Ed ora procediamo con la ricetta che pur nella sua semplicità è una delizia.


Fritto misto - cotoletta, ricotta fritta, mozzarella in carrozza

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