È
davvero divertente giocare con i qui-pro-quo che le parole e i modi di dire
possono creare.
Proprio
oggi mi sono divertita davvero tanto. Ho proposto per pranzo un "arrosto
morto". La faccia dei miei familiari ha assunto una strana espressione,
tipica di chi sta pensando, visualizzando nella mente qualcosa che al
ragionamento razionale pare impossibile in quella situazione. Per rimediare e
chiarire ho aggiunto"in pentola", la situazione non è migliorata,
anzi. Alla fine sento" bella morte, anzi buona". Visto come si andava
avanti decido di spiegare e rendermi importante. "Dicesi arrosto morto,
quell'arrosto cotto in casseruola al posto di cuocere in forno. L'arrosto
assume un colore brunito tanto da ricordare", e aggiungo "vagamente,
un colore a lutto ma, tutto finisce li... morto = cotto in pentola".
Risata
generale. Arrosto morto accettato. Arrosto preparato e gustato con
contorno di patate arrosto, e per non
discriminare nessuno, anche per loro una buona morte in pentola e non al
forno.
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Arrosto morto con contorno di patate e finocchi gratinati |
Arrosto morto di maiale al profumo di
rosmarino e limone.
(4p.)
800
gr. Arista di maiale
1
spicchio di aglio vestito
1
rametto di rosmarino (io ho preferito usarlo tritato)
50
gr. di vino bianco secco
1
pezzetto di buccia di limone
Brodo
o acqua calda
20
gr. burro
10
gr. olio di oliva
800
gr. patate
rosmarino
olio
e burro
sale
In
una casseruola che contenga di misura la carne, metto il burro e l'olio. Lo
faccio riscaldare con l'aglio ed il rosmarino. Aggiungo la carne. Se occorre,
legarla in modo da non farle perdere la forma.
La
faccio rosolare da tutti i lati. Quando è ben rosolata aggiungo il vino bianco
per creare la giusta acidità che contrasti con il dolciastro della carne. Lo
lascio evaporare.
Ora bagno con due
mestolini di brodo caldo o in mancanza di acqua calda. Aggiungo la scorzetta di limone. Copro con un coperchio e
lascio cuocere a fuoco dolce.
Bagno
con brodo ogni volta che l'intingolo diminuisce. La carne non deve mai cuocere
a secco, rischia di bruciare e diventare nera.
Durante la cottura giro spesso la carne così che possa cuocere da tutti i lati. Salo poco a metà cottura.
Faccio
cuocere per circa circa 2 ore. A Cottura tolgo dal fuoco, sposto il pezzo di
arrosto in un piatto riscaldato, lo copro con con un foglio di alluminio e lo
lascio riposare per una decina di minuti, facendo così la carne resta succosa.
Preparo la salsa. Nel fondo di cottura verso
un mestolo di brodo. Metto sul fuoco e con un cucchiaio di legno raccolgo e faccio
sciogliere tutto il sugo rappreso nella pentola. In un paio di cucchiai di
acqua fredda sciolgo un cucchiaino di maizena che aggiungo al brodo nella
pentola. Sempre mescolando faccio addensare tanto da creare una salsa fluida .
Taglio
la carne a fette e la sistemo su un piatto da portata. Irroro con poca salsa.
Il resto della salsa la servo a tavola.
Pelo
e taglio a tocchetti le patate. Le sbollento per 3 minuti in acqua salata. Le
colo.
In una larga padella metto olio, burro
e rosmarino, lascio sciogliere il
burro e aggiungo le patate. Le porto a cottura, salo.
Sono pronte quando sono dorate
e tenere.
Servo
le fette con la salsa e le patate arrosto.
Alla prossima
Ciao
Un secondo piatto squisito, anche con la cottura in pentola la doratura sembra ottima.
RispondiEliminaComplimenti e buona giornata!
Grazie. Questo arrosto ci ha donato divertimento e gusto. Cosa può dare di più un piatto? Grazie un abbraccio. Ciao e buona serata.
EliminaCara Stefania conosco l'arrosto morto in quanto mia madre lo preparava e in passato abbastanza spesso:)sia con il vitello (spalla mi pare),con il maiale (arista)che con il tacchino!Ottimo in tutte le versioni,io preferisco poi la cottura in padella a quella al forno per via del sughetto che secondo me è tassativo!!Buonissima la tua ricetta,spiegata benissimo e sicuramente di ottima,eccezionale resa:)mi piace anche l'abbinamento con le patate!La proverò sicuramente,grazie infinite per la condivisione:))
RispondiEliminaUn bacione e buon fine settimana:))
Rosy
Ottimo davvero questo arrosto. Anche mia cognata preferisce la cottura in tegame anziché al forno e visti i risultati direi che entrambe hanno i loro pregi.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona domenica.