Senza le patate che mondo sarebbe?
Ritratto di Antoine Parmentier ad opera di François Dumont con un bouquet di fiori di patata |
Pensare che in Italia si è a lungo vissuto ignorando l’esistenza di
questo versatile e saporito tubero. Per fortuna ai giorni nostri abbiamo una
varietà di patate adatte ai vari usi in cucina. Non più solo un tubero per ogni
pietanza ma ogni varietà è ben identificata. La più semplice classificazione: pasta
gialla con polpa più soda adatta per fritture, insalate, bollita e
cotture in cui si prevede la presenza dei pezzi integri e pasta bianca
con polpa più farinosa adatta a tutte quelle preparazioni che prevedono
una patata che si sfaldi facilmente tipo purè, crocchette, gateau. Senza
addentrarci in classificazioni azzardate possiamo dire che esistono le patate
novelle consumate subito dopo la raccolta, le rosse ancor più consistenti delle
classiche a polpa gialla e la Vivaldi patata light, gioia di chi è a dieta con una
quantità minore di carboidrati rispetto ad altre varietà. Insomma ce n’è per
tutti i gusti e per tutte le pietanze.
Grazie a questo tubero da
sempre conosciuto dagli Aztechi e dagli Inca e all'inventiva del popolo napoletano che
ha realizzato di unire alle patate la pasta anche io posso portare in tavola
una fumante e gratificante pasta e patate. In questi giorni di freddo è davvero
un piatto che gratifica e corrobora.
Pasta
e patate (4p.)
400 gr. patate a
pasta soda
160 gr. pasta
mista* o ditali*
70 gr.parmigiano
più una crosta di parmigiano
2 cucchiai di
olio evo circa 10 gr.
1 nocciolina di
burro circa 5 gr.
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
½ porro
1 spicchio d’aglio
1 ciuffo di
prezzemolo tritato
2 mestolini di
salsa di pomodoro
1 spruzzata di
vino bianco
1 dado* o sale
1 l. di acqua
calda.
Gli ingredienti con il simbolo
(*) sono
alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono
avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario
dell'Associazione Italiana Celiachia, o riportare la scritta "senza
glutine"
Pulisco bene la
crosta di formaggio grattando la parte esterna con la lama di un coltello e poi
la lavo sotto l’acqua corrente.
Taglio a dadini
le patate sbucciate.
Trito finemente
la carota, la cipolla, il porro, l’aglio e il sedano.
Soffritto |
In una casseruola
faccio stufare in olio e burro le verdure tritate.
Aggiungo le patate e le
lascio insaporire. Aggiungo il vino e lo faccio evaporare, mescolo affinché tutte le patate si insaporiscano,
solo quando il vino è evaporato aggiungo la salsa di pomodoro.
Lascio cuocere
un paio di minuti e aggiungo l’acqua calda, il dado e la crosta di parmigiano. Quando
riprende il bollore unisco la pasta e porto a cottura.
-Se la pasta
senza glutine che normalmente si usa, in cottura lascia troppo amido, per
evitare che la minestra diventi troppo collosa, la precuocio per alcuni minuti, la scolo e faccio
terminare la cottura nella minestra.-
Prima di servire
aggiungo in pentola il parmigiano grattugiato e mescolo bene per farlo
amalgamare al resto degli ingredienti.
Pasta e patate con ditali |
Alla prossima
Ciao
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