Il pesce,
come ci ripetono ormai fino allo sfinimento, dovrebbe far parte delle nostre
abitudini alimentari. D'estate è facile decidersi per una ricettina veloce, una
frittura mista, o semplicemente un pesce al forno o alla griglia; in inverno
nasce, almeno per quanto mi riguarda, la necessità di ricette che sappiano di
caldo, di avvolgente che rianimino le giornate fredde e cariche di umidità e il
pesce non mi ispira molto. Però se penso al baccalà, questo grosso merluzzo
artico conservato sotto sale, concilio la necessità di pesce con un gusto
avvolgente. Il fastidio di dissalarlo esiste, ma se siamo fortunati, presso il
nostro pescivendolo di fiducia potremo sempre comperarlo già pronto per esser
messo in pentola. Ricordo, quando ero una bambina, andavo al mercato con mia madre, lei spesso
si fermava a comperare il baccalà già dissalato, io in attesa, incuriosita guardavo le 4
vasche di ceramica presenti nella bottega del pescivendolo, ognuna aveva dei
pezzi di baccalà a bagno e su di esse dei rubinetti facevano cadere un filo
sottile di acqua; in ogni vasca c'era pesce a diverso grado di salatura e se lo
volevi cucinare in giornata toccava pescare dalla quarta vasca.
Ho iniziato
anni fa a dissalarmi da sola il baccalà; il pescivendolo in zona per un lungo
periodo non ha fornito il prodotto desalinizzato, quindi gioco forza ho
imparato e non è stato poi così complicato: taglio a pezzi il pesce, lo
sciacquo con acqua corrente fredda per togliere il sale in eccesso, lo metto in
una zuppiera e riempio di acqua sempre fredda, copro con un coperchio e lo metto all'aperto (io sul balcone) in
modo che non rilasci in casa il suo odore. Cambio l'acqua 2-3 volte al giorno
per 2 giorni. Il terzo giorno sicuramente il sale sarà stato eliminato e il pesce
sarà pronto per essere cucinato. Unica precauzione che adotto sempre è di
cucinare senza salare il pesce, solo quasi a 2/3 della cottura assaggio e se
occorre salo o correggo il sale che occorre; è capitato che il sale non fosse
assolutamente necessario, il pesce aveva trattenuto ancora sale.
Il baccalà, da bambina non lo amavo
assolutamente, poi con il trascorrere degli anni ha acquistato un gusto
particolare, tale da addirittura desiderare di cucinarlo e portarlo in tavola.
In onore ai
bei tempi passati, in cui non amavo questo pesce, propongo la ricetta originale
di mia madre, accompagnato da una gialla e fumante polenta lombarda.
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Piatto di baccalà e polenta |