Un ricordo, un sapore, un luogo. Venezia con le sue calli, i suoi canali, i suoi vaporetti, le sue gondole e i suoi accoglienti abitanti. |
Cipolla, Onion, Cebolla, Zwiebel, Oignon.
La cipolla è nota in tutto il mondo; è un ortaggio che ha
conquistato a pieno merito questa sua notorietà. La cipolla è presente sin
dall'antichità: egiziani, romani, greci ne erano grandi consumatori; peccato che con il passare del tempo abbia
perso lustro passando da una condizione di gloria a un cibo per poveri,
relegata ai villani che non potevano permettersi null'altro che i prodotti
dell'orto, e per questo disprezzata da parte della classe agiata. Ma le cipolle
sono anche molto amate: i cittadini di Cannara in provincia di Perugia
celebrano questo ortaggio con la “Festa della cipolla”, che si svolge ogni anno
a dicembre.
Ai giorni nostri è
uno degli aromi più usati nella cucina di tutto il mondo. È un ortaggio che in
cucina riesce a dare un tocco particolare a tutte le pietanze; basta un soffritto
con la cipolla per dare un gusto speciale ad un risotto, ad uno spezzatino, ad
un minestrone o ad una semplice minestra, ad un sugo o ad un intingolo; ci sono poi piatti
incentrati proprio sulla cipolla, che valorizzano il suo gusto dolce e la sua inconfondibile
nota aromatica. Chi non conosce ed apprezza " la soupe à l'oignon", il "fegato alle veneziana", una
ricca "insalata di pomodori e cipolla rossa" o "insalata di
fagioli e cipolla"?
Cipolle rosse, bionde, ramate e cipollotti |
Di cipolla ce ne sono tante specie e tutte ottime; si
potrebbe addirittura dire che ogni terreno dona una cipolla unica, proprio perché
essa trae il suo sapore dalle caratteristiche del terreno. Le cipolle più note
sono quella rossa (famosa quella di Tropea), quella ramata, quella bionda, quella
bianca, quella borettana (piccola e schiacciata, ottima da cucinare stufata).
Da non dimenticare sono i cipollotti, che altro non sono che cipolle raccolte
prima della completa maturazione e che quindi non hanno formato completamente il bulbo, che appare appena abbozzato: questa
cipolla si consuma esclusivamente fresca, mentre le altre sono ottime anche essiccate.
Orologio a cipolla |
Vi è infine un altro genere di “cipolla”, ma decisamente non commestibile: sto
parlando l’orologio da taschino, che deve il suo curioso nome al coperchio
metallico che ne protegge il vetro e la cassa, esattamente come gli strati di
una cipolla.
La cipolla e molto usata non solo in cucina: oltre al suo
impiego alimentare essa è utilizzata in dermatologia, è ottima come antibiotico
e antibatterico naturale, come digestivo e anche come cura nei casi di
raffreddamento. Da cotta è un ottimo diuretico. Bisogna tuttavia ricordare che
la cipolla cruda non è indicata per chi ha problemi di bruciore di stomaco.
La cipolla ha tanti meriti, ma se mangiata cruda lascia
l'alito non proprio profumato; una soluzione a questo inconveniente può essere
il masticare, dopo averla mangiata, un pezzetto di chiodo di garofano (anche se
io trovo il suo sapore troppo forte) oppure un chicco di caffè o un po’ di
anice stellato.
Un altro problemino che la cipolla ci procura sono le lacrime:
lacrime che dopo aver sbucciato e tagliato anche solo un paio di cipolle, sgorgano
copiose e che ci inducono a rassicurare chi ci guarda preoccupato.
Le lacrime purtroppo non è facile evitarle. Quando
tagliamo la cipolla, questa libera nell'aria delle particelle di acido solforico;
l'occhio a contatto con questa sostanza si difende producendo le lacrime per
sciacquarla via; per fortuna la quantità di acido solforico presente nella
cipolla è davvero minima e quindi non dannosa per il nostro corpo. Un modo per
ovviare all'inconveniente è quello di pulirle e tagliarle ponendole sotto
l'acqua corrente in modo da diminuire la volatilità dell'acido.
Cipolle |
Prima di apprestarci a preparare una gustosa ricetta bisogna acquistare le
cipolle. Come devono essere? Toccandole devono presentarsi ben sode, prive di
macchie e muffe, senza ammaccature e con le foglie esterne ben secche. Per la
conservazione il frigorifero non è indicato: è preferibile conservarle a
temperatura ambiente, in un luogo fresco e asciutto. Evitare di consumarle
quando cambiano colore o diventano mollicce e quando cominciano a cimare
privando il bulbo della sua compattezza.
La ricetta che intendo presentare è, nella sua semplicità,
un cardine della cucina Veneta: il fegato alla veneziana. Chi non ha apprezzato
almeno una volta il sapore deciso del fegato unito alla delicatezza della
cipolla cotta con una fresca nota di vino? Questo piatto era noto fin dal
periodo romano; al posto delle cipolle però, gli antichi romani usavano i fichi
che rendeva più accettabile il gusto forte ed intenso del fegato. I veneziani, trasformarono
questo piatto sostituendo i fichi con le cipolle bianche di Chioggia che, per
loro, erano di più facile reperibilità.
Fegato alla veneziana con polenta |
Fegato alla veneziana (4p.)
600 gr. di fegato di vitello
500 gr di cipolla bianca o bionda
4 cucchiai di olio d'oliva
vino bianco
2 foglie di alloro
sale
Cipolle, tagliate alla veneziana, mentre stanno stufando con l'alloro |
Taglio a fettine sottili le cipolle. In una
casseruola metto l'olio e le cipolle e l'alloro. Le faccio stufare a fuoco
dolce per circa 15 min mescolando spesso in modo che non si brucino, devono
risultare morbide, devono appena iniziare a dorare ma non bruciare, se occorre
aggiungere poca acqua calda per terminare la cottura.
Aggiungo il vino e il sale e proseguo ancora
per un paio di minuti.
Cottura del fegato con le cipolle |
Aggiungo il fegato tagliato a listarelle o se
preferite a fettine.
Faccio cuocere a fuoco vivace per circa 5
min. Il fegato non deve cuocere troppo altrimenti si indurisce. Assicurarsi che
il fegato sia cotto e senza tracce di sangue. Il sughetto deve essere scuro e
profumato.
Servo con polenta o con purè di patate.
Alla prossima
Ciao
Da vicentina doc ben conosco questo piatto dei cugini veneziani. L'hai realizzato alla grande !
RispondiEliminaGrazie, e molto bello sentirselo dire da chi è nata con questi sapori nel piatto. :) Ciao
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