Cucinare è arte! È un atto
poetico!
Solo i prodotti migliori
permettono che questa meraviglia possa esprimersi.
Quante volte abbiamo dovuto dare giudizio
negativo nei confronti di una preparazione a lungo collaudata perché uno degli
ingredienti non era all'altezza del compito. Purtroppo capita; sono appunto
quelli i momenti in cui vorrei essere all'altezza di valutare correttamente ciò
che compro, senza sbagliare e senza dovermi ciecamente fidare: così come uno
sculture sa riconoscere il materiale giusto da scolpire; così come un poeta sa
trovare le parole giuste per rendere il suo pensiero; così come un pittore sa
scegliere colori e tratti giusti per far diventare il suo lavoro un'opera
d'arte; così come un regista sa rendere
indimenticabile la scena di un film, anche chi ama la cucina dovrebbe sapere scegliere
il meglio per la buona riuscita di un piatto.
Oggi il mio interesse è nella giusta scelta
di un ortaggio. Mi pongo una domanda: può un ortaggio far scattare la scintilla
creativa in maestri di arti diverse? Pare proprio di sì!
Cosa c'è di più poetico di una poesia! Se
poi è addirittura un'ode sorridiamo al pensiero che possa declamare un
ortaggio, invece eccola: è un'ode al carciofo; si proprio al carciofo, e la
penna che ne decanta le qualità è quella del grande poeta Pablo Neruda nelle Odas
elementales.
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,
vicino a lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con
un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.
Confesso che dopo aver letto questa ode, il carciofo, che già
tanto amo, ha acquistato ai miei occhi un interesse e un rispetto
maggiore.
Quale altra arte può aver colto la
grazia di questo spinoso e fiero ortaggio?
Incuriosita cerco e trovo carciofi ma questa volta
fermati su tela, sì e, proprio dipinti
dal pennello del pittore milanese Arcimboldo.L’estate |
e di Alfredo Correani
"Fiori di carciofo" |
Durante la sagra del carciofo di
Ladispoli, una stupenda composizione di carciofi a forma di tartaruga è nata dalla abili mani degli
agricoltori locali.
Tartaruga fatta con i carciofi |
Anche nella pietra è stata impressa l'immagine di questo ortaggio
conferendogli una grazia unica.
Fontana detta del carciofo a Napoli |
È composta da una grande vasca
circolare con al centro un'altra
vasca più piccola che sorregge una scultura floreale da cui l'acqua fuoriesce
formando decorativi giochi. Grazie alla forma di questo elemento decorativo, la
fontana è popolarmente chiamata "del Carciofo".
Carciofo in pietra- come decorazione - |
Una leggenda greca
racconta che Zeus, un giorno si innamorò della ninfa Cynara.
Quando Zeus era nei paraggi nessuno era mai
al sicuro dalle sue avance., Nonostante la consorte sempre attenta a contenere
le sue scappatelle, donne, uomini, mortali e divinità erano sempre sue riserve di caccia. Quando
Zeus si invaghì di una ninfa di nome Cynara, con un incantevole viso, occhi
verdi con sfumature viola, capelli fluenti dal color cenere, corpo snello e ben
proporzionato un portamento elegante; mai avrebbe pensato che la ninfa avrebbe
rifiutato la corte del re degli dei. Purtroppo per lei, oltre ad essere molto
bella e d'animo buono e gentile, era anche molto orgogliosa e volubile. Queste
qualità alimentarono la passione per la ninfa e quando lei lo rifiutò, Zeus si
adirò al punto da trasformare la ninfa in un vegetale. Per amore però volle che
il vegetale avesse tutte le qualità dell'amata. Doveva essere, all'esterno
verde, spinoso, rigido ma, all'interno doveva proteggere un cuore tenero e
sensibile; in più, doveva avere un tono di viola come erano gli splendidi occhi
della ragazza. Da questo amore non condiviso nacque il carciofo.
La settima arte ne immortala le
qualità nell'indimenticabile "carosello" con Ernesto Calindri. L'attore
è filmato seduto tranquillamente ad un tavolino nel centro di un trafficato
incrocio, beve il suo Cynar per combattere il logorio della vita moderna
Carosello |
Un semplice ortaggio eppure quanti
eventi lo hanno visto protagonista, ed io che lo pensavo solo in cucina.
Il mio desiderio è riuscire riconoscere dei buoni prodotti,
quindi è giusto dare un consiglio per l' acquisto?
Per riconoscerne la freschezza: premere il carciofo con indice e
pollice, se oppone resistenza, e non si schiaccia ma rimane sempre turgido è
sicuramente fresco.
Ora che abbiamo comperato dei bei carciofi freschi, ecco una ricetta
datami dalla mia amica Elvira. I carciofi devono essere freschi altrimenti la
cottura esalterà un sapore di fieno, poco gradevole.
Porzione di sformato di carciofi, patate e riso |
Teglia di patate, carciofi e riso.
150 gr. di riso (da dividere in due)
800 gr. patate tagliate a fettine sottili
5 grossi carciofi tagliati a fettine
Parmigiano grattugiato
prezzemolo
1 cipollotto fresco ( in mancanza, può
andare bene anche una cipolla bianca)
aglio
pepe, sale qb
olio di oliva extravergine
1 l. di
brodo vegetale
Ingredienti |
Preparo il brodo vegetale con gli scarti
dei carciofi ben puliti e lavati (foglie esterne, gambi duri), prezzemolo,
patata (anche le parti di scarto sempre ben lavate), aglio, cipolla; salo poco
e faccio cuocere per circa un'ora.
Btodo vegetale di carciofi |
Pulisco i carciofi dalle parti più dure e
se ci sono spine elimino anche quelle. Elimino anche l'eventuale barba
all'interno del carciofo con un cucchiaino.
Taglio della parte più dura delle foglie senza eliminare la parte già tenerea |
Carciofi puliti |
Sbuccio e taglio a fettine sottili le
patate con una mandolina.
Taglio i carciofi a metà e poi a fettine sottili
Strato di patate e riso |
Primo strato completo |
Ripeto tutti gli strati: patate, riso,
carciofi, parmigiano e gli aromi.
Termino con uno strato di fette di patate,
condisco con prezzemolo, aglio, pepe e parmigiano.
Come aggiungere il brodo senza rovinare gli strati |
In un angolo della teglia verso il brodo fino
ad raggiungere l'ultimo strato: Si deve intravedere il brodo sotto il
parmigiano.
Copra la pirofila con carta stagnola.
Inforno a 180° per 1 ora. Dopo 40 minuti
tolgo la stagnola e continuo la cottura in modo che possa ben gratinare.
Teglia riso, patate e carciofi |
Prima di consumare lo sformato aspettare 1
ora circa in modo che si intiepidisca e i sapori si amalgamino bene.
Alla prossima
Ciao
Uhhh... che bello!! un post artistico sul carciofo!!! Ma dove hai scovato tutto quello che vedo? La tiella di carciofi è ottima, la faccio anch'io, in modo un po' diverso... ma quella è :) Buona Pasqua, anche se mia madre mi diceva che il venerdì santo non si danno gli auguri :D
RispondiEliminaGrazie per il complimento; quando in cucina mi sento un po' stanca il mio estro poetico affiora ed ecco cosa ne viene fuori; per fortuna a qualcuno è piaciuto. Si vede che amo i carciofi vero? Grazie per gli auguri che in qualsiasi momento sono ben accetti e contraccambio di cuore a te e a tutta la tua famiglia. Ciao
EliminaCiao Stefania, grazie per lo splendido post, l'ho letto con interesse e con grande piacere in quanto anch'io adoro pazzamente il carciofo...si tratta del mio ortaggio preferito e lo amo preparato in tutti i modi possibili immaginabili, il tuo sformato è assolutamente da provare, la madre di una mia amica ne prepara uno simile ma il tuo brodo, realizzato anche con gli scarti dei carciofi è secondo me ancora migliore e conferisce alla preparazione un sapore unico:))bravissima, complimenti, e grazie mille per la ricetta:)
RispondiEliminaun bacione e i miei miglior auguri per una felice e serena Pasqua a te e famiglia:)
Rosy
Hai ragione, il brodo fatto con gli scarti da un sapore più intenso che ritrovi poi nello sformato. Grazie, sono contenta che il post ti sia piaciuto. Contraccambio gli auguri di buona Pasqua a te e a tutta la tua famiglia. Ciao.
Elimina:*
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