Le spigolatrici di Jean François Millet |
Oggi voglio parlare del grano arso o grano bruciato; un
grano di origini antiche che parla di storia, di uomini e donne che pur nella
loro povertà si ingegnavano per portare qualcosa sulle loro mense.
In origine, questo tipo di grano si ricavava spigolando nei campi subito dopo la bruciatura delle
stoppie. A raccogliere queste spighe, questi chicchi sfuggiti al fuoco erano in
tanti, donne e bambini in particolare; era questa raccolta che permetteva loro
di garantirsi un periodo di relativa tranquillità dalla fame.
Oggi come allora il caratteristico sapore ed aroma lo
ritroviamo in paste secche e paste fresche: i cavatelli, i cicatelli, le
orecchiette sono i prodotti più noti e ricercati.
Se in antichità il prodotto lo si otteneva bruciando le
stoppie e con loro anche i chicchi rimasti sul terreno, oggi, per evitare che
la carbonizzazione parziale provochi problemi alla salute, si procede ad una
tostatura controllata tale da non provocare danni all'organismo. Solo dopo
essere stato adeguatamente tostato si procede alla macinatura trasformandolo in
farina per pastificare e panificare.
Non viene mai usato allo stato puro ma tagliato con
farina di semola di grano duro per alleggerirne il forte sapore.
È sicuramente un prodotto dal sapore insolito, a cui
forse non siamo più abituati; si
accompagna a condimenti dal sapore delicato così da valorizzarne il sapore di affumicato e a sughi importanti e
carichi di sapore.
Io ho preferito un ragù, e proprio per dare
una nota diversa e decisa al sugo ho scelto di utilizzare la carne di
cinghiale. La carne di cinghiale non è facilmente reperibile, per questo appena
ne ho l'opportunità approfitto per preparare questo piatto. Chi non dovesse
trovare la carne di cinghiale può tranquillamente usare la carne di maiale;
sarà sicuramente un sugo ugualmente buono ma senza il caratteristico sapore di selvatico. Per ridurre questo non
sempre gradito sapore di selvatico è bene optare per una marinatura: marinare da
un minimo di alcune ore fino a un massimo di 24 ore nel vino rosso con aromi: sedano,
carota, alloro, 1 chiodo di garofano , una grattata di noce moscata e cipolla:
il trattamento ne ridurrà l'intensità;
io lo faccio marinare per una notte. Trascorso il tempo, scolare la carne dal
liquido, asciugarla e tritarla o ridurla a pezzettini per la cottura. Per il
maiale, naturalmente non occorre la marinatura.
Orecchiette di grano arso con sugo di cinghiale |
Orecchiette di grano arso con sugo di
cinghiale (5/6 p.)
Pasta per orecchiette di grano arso
500 gr farina di semola rimacinata
50 gr di farina di grano arso
acqua q.b
(circa 300 gr)
sale
Sugo di cinghiale
300 gr polpa macinata di cinghiale
1 carota tritata
1 costa di sedano tritata
1 cipolla tritata
800 gr di pelati passati o polpa di pomodoro
100 gr. di vino rosso corposo
Olio di oliva
sale
parmigiano grattugiato.
Preparo le orecchiette.
Farina di semola rimacinata di grano duro e farina di grano arso |
Sul piano di lavoro formo una fontana con le
due farine; al centro della fontana metto l'acqua e incomincio a raccogliere la
farina partendo dal centro in modo da
non far uscire l'acqua. Quando la farina ha inglobato bene il liquido impasto
con decisione fino ad ottenere un impasto ben tenuto, se è troppo molle perché
è stata aggiunta troppa acqua, occorre aumentare la quantità di farina di
semola fino ad indurirla a sufficienza da poter formare le orecchiette: se la pasta non è ben soda
non si riesce a formare l'orecchietta, anzi tende ad appiccicarsi alle mani o
sul piano di lavoro. È meglio non eccedere con la farina di grano arso perché
ha un sapore davvero deciso e il prodotto finito potrebbe non essere gradevole.
Filoncini di pasta. Questa volta ho una brava collaboratrice |
Preparo i filoncini di pasta da cui taglio
dei gnocchetti.
Con il coltello trascino i gnocchetti e poi
li rivolto sul pollice fino a ottenere le orecchiette.
Preparazione delle orecchiette. |
Pongo le orecchiette su un vassoio e le
faccio seccare un paio d'ore.
Orecchietta in primo piano. Si nota bene il colore più scuro della pasta dovuto alla farina di grano arso |
Preparo il sugo: in una pentola metto un filo
d'olio, lo faccio riscaldare e aggiungo la carota, il sedano e la cipolla, li
faccio rosolare e aggiungo la polpa di cinghiale.
Soffritto con verdure e carne |
Faccio ben dorare la carne e
aggiungo il bicchiere di vino rosso. Faccio ben evaporare il vino e non
aggiungo il pomodoro se la carne non ha creato una bella crosticina dorata.
Sugo in cottura |
Aggiungo il pomodoro e un paio di bicchieri
di acqua calda, salo e faccio cuocere per un'ora e 30 min. circa.
Lesso le orecchiette in abbondante acqua calda e salata. A cottura scolo bene le
orecchiette. Le ripongo nella pentola e le faccio insaporire con parte del sugo
preparato.
Impiatto e condisco con altro sugo e carne.
Cospargo con parmigiano grattugiato.
Con questo tipo di pasta e una legumiera di Grottaglie ho creato un regalo davvero grazioso. |
Alla prossima
Ciao
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Stefania