Sono anni che io e i brownies ci inseguiamo senza mai
riuscire a far coincidere il momento buono per incontrarci. Il momento giusto è
finalmente arrivato e anche sulla mia tavola ecco i dolcetti che hanno fatto
impazzire migliaia di persone. Che dire, sono davvero buoni, da mangiare a
colazione o come coccola. C'è chi in famiglia
li ha definiti " illegali" per la loro bontà: spariti nel batter di ciglia, accompagnati da una generosa tazza di caffè americano.

Per i pochissimi che ancora non li conoscono, i brownies
sono dei dolcetti di nazionalità americana frutto della maestria dei cuochi di
casa Palmer. Facciamo un salto nell'800 per conoscere le origini di questa
delizia. Leggenda narra che per un ricevimento in occasione dell'anniversario
della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, la allora padrona
di casa Bertha Palmer, una imprenditrice di successo, abile politica, scrittrice,
erudita nella musica e nelle lingue, per
deliziare gli invitati al ricevimento, per dolce, ordinò che si preparassero
del dolcetti che fossero facilmente trasportabili e che non sporcassero gli
abiti delle signore durante il ricevimento.
Fu così che la creatività del pasticcere tirò fuori i brownies. Che
altro si può dire se non "Thank you Mrs. Potter Palmer "
Ovviamente col tempo alla ricetta originale si sono
aggiunte innumerevoli varianti che hanno rapito il gusto anche dei più
scettici, ma sempre conservando come base la morbida consistenza interna, il
croccante esterno e il sapore cioccolatoso che li contraddistingue.
La ricetta che propongo è fruibile anche ha chi ha
problemi di glutine e di lattosio, con
l'aggiunta croccante della frutta secca.