«Quindici uomini sulla cassa del morto. E una bottiglia
di rum!»
Ricordate questo verso? Lo cantava il vecchio pirata John
Silver nell'Isola del Tesoro di
Stivenson. I pirati, a quei tempi, di rum se ne intendevano; non c'era
bucaniere in tutti i sette mari che non trincasse come una spugna!
Al giorno d'oggi i pirati che abbiamo conosciuto nei
libri di avventure non ci sono più; per fortuna, però, abbiamo ancora il rum:
un distillato eccellente, che in cucina si presta a centinaia di usi diversi e
golosi.
Mentre scrivevo questo post confesso di aver avuto un
dubbio: ma come si scrive la parola rum?
Una breve ricerca e l'arcano è stato svelato: rum in italiano e inglese, rhum
nei paesi francofoni e ron nei paesi
di lingua spagnola.
Ora che le questioni ortografiche sono risolte,
occupiamoci della sostanza del nostro liquore. Da che cosa si ricava il rum? Forse
non tutti sanno che il rum si ottiene dalla canna da zucchero, o meglio, da uno
scarto della sua lavorazione: la melassa. Dopo aver raccolto la canna da
zucchero, essa viene macinata per produrre lo zucchero. Da questa lavorazione si ottiene la melassa,
un liquido denso e vischioso, simile al miele, ma molto più scuro. La melassa viene
poi fatta fermentare e, successivamente, distillare. Si ottiene così il rum, che
noi useremo per questa ricetta.
La ricetta che vi propongo è quella delle castagne al
rum, un fantastico prodotto ottimo per corroborare il fine pasto.
Le castagne al rum sono una vera delizia e il metodo per
prepararle me l'ha insegnato un mia cara amica, Maria Luisa di Merano, durante
una vacanza in questa meravigliosa città. Ho un ricordo davvero molto bello di
quei luoghi, ricordi che questa ricetta fa riaffiorare alla mia memoria.
Castagne al rum |
Castagne al rum
1 l.
di rum
½ l. di acqua
½ Kg. di zucchero
Caldarroste sbucciate.
Preparo le caldarroste: segno con un cutter o con un
coltello affilato la pelle delle castagne facendo un segno di croce. Faccio
attenzione a non intaccare anche la polpa.
Caldarroste in padella |
Cuocio a fiamma viva le castagne nell'apposita padella
forata fino a quando non risultano tenere. Spengo il fuoco.
Caldarroste a riposo |
Inumidisco un
foglio di carta da cucina con dell'acqua, lo strizzo bene e lo metto sulle
castagne per qualche minuto; questa operazione mi permetterà d'avere la pelle
più morbida e quindi più facile risulterà la pulitura delle castagne.
Caldarroste |
Per facilitarmi pelatura delle castagne non le faccio raffreddare.
Metto a bollire l’acqua con lo zucchero fino ad ottenere
uno sciroppo trasparente.
Faccio raffreddare lo sciroppo e quando sarà ben freddo
aggiungo tutto il rum. Il liquore non
va aggiunto quando lo sciroppo è caldo perché il calore fa evaporare l'alcool.
Sistemo le castagne nei vasetti, faccio attenzione a non riempirli
completamente.
Ricopro le castagne con lo sciroppo al rum.
Non chiudo il barattolo ma aspetto fino al giorno dopo.
Il giorno dopo, aggiungo ancora dello sciroppo, perché le
castagne ne avranno assorbito.
Chiudo i vasetti e lascio riposare per almeno 2 mesi.
Alla prossima
Ciao
Immagino già il sapore delle castagne arrostite che hanno assorbito il rum...mi sembra di sentire l'alcool che ne fuoriesce quando le si morde e riempe la bocca...ho l'acquolina!! Dev'essere delizioso nel periodo freddo: un ottimo modo per riscaldarsi, magari insieme agli amici :)
RispondiEliminaHai una immaginazione perfetta; quando sono pronte, sono davvero morbide e sugose. Di certo tra amici, l'atmosfera si riscalda piacevolmente. :)
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