giovedì 9 gennaio 2014

Castagne al rum

«Quindici uomini sulla cassa del morto. E una bottiglia di rum!»
Ricordate questo verso? Lo cantava il vecchio pirata John Silver nell'Isola del Tesoro di Stivenson. I pirati, a quei tempi, di rum se ne intendevano; non c'era bucaniere in tutti i sette mari che non trincasse come una spugna!
Al giorno d'oggi i pirati che abbiamo conosciuto nei libri di avventure non ci sono più; per fortuna, però, abbiamo ancora il rum: un distillato eccellente, che in cucina si presta a centinaia di usi diversi e golosi.
Mentre scrivevo questo post confesso di aver avuto un dubbio: ma come si scrive la parola rum? Una breve ricerca e l'arcano è stato svelato: rum in italiano e inglese, rhum nei paesi francofoni e ron nei paesi di lingua spagnola.
Ora che le questioni ortografiche sono risolte, occupiamoci della sostanza del nostro liquore. Da che cosa si ricava il rum? Forse non tutti sanno che il rum si ottiene dalla canna da zucchero, o meglio, da uno scarto della sua lavorazione: la melassa. Dopo aver raccolto la canna da zucchero, essa viene macinata per produrre lo zucchero.  Da questa lavorazione si ottiene la melassa, un liquido denso e vischioso, simile al miele, ma molto più scuro. La melassa viene poi fatta fermentare e, successivamente, distillare. Si ottiene così il rum, che noi useremo per questa ricetta.
La ricetta che vi propongo è quella delle castagne al rum, un fantastico prodotto ottimo per corroborare il fine pasto.
Le castagne al rum sono una vera delizia e il metodo per prepararle me l'ha insegnato un mia cara amica, Maria Luisa di Merano, durante una vacanza in questa meravigliosa città. Ho un ricordo davvero molto bello di quei luoghi, ricordi che questa ricetta fa riaffiorare alla mia memoria.

Castagne al rum



Castagne al rum
 1 l. di rum
½ l. di acqua
½ Kg. di zucchero
Caldarroste sbucciate.



Preparo le caldarroste: segno con un cutter o con un coltello affilato la pelle delle castagne facendo un segno di croce. Faccio attenzione a non intaccare anche la polpa.

Caldarroste in padella


Cuocio a fiamma viva le castagne nell'apposita padella forata fino a quando non risultano tenere. Spengo il fuoco. 

Caldarroste a riposo


Inumidisco un foglio di carta da cucina con dell'acqua, lo strizzo bene e lo metto sulle castagne per qualche minuto; questa operazione mi permetterà d'avere la pelle più morbida e quindi più facile risulterà la pulitura delle castagne.

Caldarroste
Per facilitarmi pelatura delle castagne non le faccio raffreddare.

Metto a bollire l’acqua con lo zucchero fino ad ottenere uno sciroppo trasparente.

Faccio raffreddare lo sciroppo e quando sarà ben freddo aggiungo  tutto il rum. Il liquore non va aggiunto quando lo sciroppo è caldo perché il calore fa evaporare l'alcool.
Sistemo le castagne nei vasetti, faccio attenzione a non riempirli completamente.
Ricopro le castagne con lo sciroppo al rum.
Non chiudo il barattolo ma aspetto fino al giorno dopo.
Il giorno dopo, aggiungo ancora dello sciroppo, perché le castagne ne avranno assorbito.
Chiudo i vasetti e lascio riposare per almeno 2 mesi.


Alla prossima
Ciao

3 commenti:

  1. Immagino già il sapore delle castagne arrostite che hanno assorbito il rum...mi sembra di sentire l'alcool che ne fuoriesce quando le si morde e riempe la bocca...ho l'acquolina!! Dev'essere delizioso nel periodo freddo: un ottimo modo per riscaldarsi, magari insieme agli amici :)

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    1. Hai una immaginazione perfetta; quando sono pronte, sono davvero morbide e sugose. Di certo tra amici, l'atmosfera si riscalda piacevolmente. :)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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