Quasi ogni giorno è presente in tavola un piatto fumante
di pasta: spaghetti, penne, rigatoni o farfalle; l'importante è poter
assaporare questa nostra deliziosa abitudine. Detto questo, per me parlare di
pasta è come parlare di un argomento scontato;
mi rendo conto, però, che non per tutti è così scontato saper
preparare un buon piatto di pasta, con la giusta cottura e soprattutto saper scegliere
la pasta migliore.
Miniatura dai Taccuini Sanitatis che raffigura la produzione e l'essiccamento della pasta. |
Contrariamente a quanto si possa pensare, la pasta secca non
è un'invenzione recente: già nell'antichità si usava far seccare la pasta
fresca prodotta in casa ponendola su dei telai al sole, con l'obiettivo di
poterla conservare più a lungo. Le ingegnose massaie di allora avevano così trovato
il modo di cucinare la pasta senza dover impastare tutti i giorni. Con la
produzione di pasta secca da parte di artigiani si è data la possibilità di
favorirne la distribuzione in tutti i
luoghi e a tutte quelle persone che, per incapacità o per impossibilità, non
potevano prodursela giornalmente.
Arriviamo ai nostri giorni. Oltre agli
artigiani che ancora producono pasta con provata maestria, abbiamo grandi
produttori che la esportano in tutto il mondo. Purtroppo non ci sono solo
produttori capaci, ma anche alcuni che producono non rispettando gli standard
previsti dalla legge italiana: producono pasta non con sfarinati di grano duro,
ma utilizzando invece farine di grano tenero, purtroppo a discapito delle
qualità organolettiche: infatti il grano duro rende la pasta più saporita e più
ricca di elementi proteici e le consente inoltre di tenere meglio la cottura.
Tenere la cottura è una caratteristica fondamentale: è terribile mangiare della
pasta che diventa pappetta... almeno per noi italiani J Attenzione quindi alla
dicitura “GRANO DURO” che è impressa sulle confezioni.
Se in origine la pasta veniva preparata quasi giornalmente nelle famiglie, c’è da pensare
che i prodotti per produrla erano e sono abbastanza facili da reperire: cosa
occorre? Farina di grano duro, acqua e sale.
Già, sono pochissimi. Si impasta la farina di grano duro con acqua e sale; questo impasto viene lavorato fino a renderlo consistente ma anche elastico, così da poterlo trafilare, cioè inserirlo in torchi o stampi dai quali fuoriescono le forme volute. A questo punto la pasta passa alla fase di essiccazione, per eliminare tutta l’acqua garantendo così la durata del prodotto nel tempo. Deve risultare di aspetto liscio e compatto e di un bel giallo dorato, senza imperfezioni o colore più scuro che potrebbe tradire la presenza di grano tenero. La pasta deve essere liscia, ma se ben fatta con la farina giusta deve possedere una superficie abbastanza ruvida da consentire al sugo di amalgamarsi perfettamente alla superficie della pasta.
Continua ... è in arrivo la seconda e ultima parte
Farina di semola rimacina di grano duro |
Già, sono pochissimi. Si impasta la farina di grano duro con acqua e sale; questo impasto viene lavorato fino a renderlo consistente ma anche elastico, così da poterlo trafilare, cioè inserirlo in torchi o stampi dai quali fuoriescono le forme volute. A questo punto la pasta passa alla fase di essiccazione, per eliminare tutta l’acqua garantendo così la durata del prodotto nel tempo. Deve risultare di aspetto liscio e compatto e di un bel giallo dorato, senza imperfezioni o colore più scuro che potrebbe tradire la presenza di grano tenero. La pasta deve essere liscia, ma se ben fatta con la farina giusta deve possedere una superficie abbastanza ruvida da consentire al sugo di amalgamarsi perfettamente alla superficie della pasta.
Continua ... è in arrivo la seconda e ultima parte
Alla prossima
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